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TRANSLATION
Bumblefoot, l’asso della double
neck sbarca al CrossRoads sulle note di Sweet child of mine
Testo
a cura di
Valeria Liberatore |
Foto di Andrea Stevoli | Dicembre 20th, 2013
Sorprende Bumblefoot, fin
dal principio, fin da quando, ore 22.00, si appresta, in maniera
discreta e quasi timida, a salire sul palco del Crossroads di Roma,
in un freddo 15 dicembre.
Un Chitarrista, che quanto a tecnica, non ha nulla da invidiare a
nessuno, ma che, sicuramente, ha da essere invidiato.
Virtuosismi, allegria e buon umore, sono gli indiscussi padroni, di
un Ron Thal, questo il suo nome all’anagrafe, divertente e divertito,
coinvolgente e coinvolto, che si vede accompagnato alla batteria da
Dennis Leeflang e da due italiani, Simone Massimi e Nazzareno
Zacconi, rispettivamente basso e chitarra.
Sorriso che abbaglia, giacca di pelle, camicia aperta, ed una lunga
barbetta, buffamente raccolta in una treccia abbellita da un nastro,
e tanta, tantissima ironia.
Pur essendo l’attuale chitarra solista dei Guns n’ Roses, o di quel
che ne rimane, Bumblefoot è, innanzitutto, un bravissimo cantante e
compositore, un quanto mai gagliardo showman.
Dopo aver spiegato al pubblico che per lui è la regola dimenticare
plettri e setlist, comincia con Abnormal, tratta dall’omonimo album,
ed è da subito chiaro a tutti che si è di fronte a un asso della
chitarra doppio manico, uno dei quali fretless.
Brano dopo brano, ineluttabilmente, si riconferma la perizia tecnica,
compositiva e canora, di questo artista dall’innata attitudine
punk/rock.
Serata di prime volte, la sua, poiché, per fortuna di chi è lì ad
assistere, alcuni brani, mai suonati dal vivo prima d’ora, vengono
eseguiti live in questa occasione.
Real, Turn Around e Some Other Guy, continuano a stupire e deliziare
il pubblico in sala, mentre le sonorità più melodiche e dolci di
Simple Days, dimostrano quanto la sua voce si presti alle più
svariate tonalità.
Sulle note di Guitars Suck e Normal, si ribadisce quanto questo
piccolo uomo (solo nell’altezza e nel peso) sia un fenomeno della
sei corde, tecnica, padronanza e grande velocità di esecuzione, in
virtuosismi che sono in grado di inebriarti di suoni.
Si prosegue con un Bumblefoot sempre più simpatico che racconta come
il cibo, qui in Italia, è meglio del sesso, puntualizzando poi che,
probabilmente, questo è almeno meglio del sesso con lui.
Glad To Be Here e Rockstar For A Day inducono a pensare che a essere
lieti di averlo in Italia, è il pubblico e che rockstar non lo è
certo per un giorno.
Ha voglia di esibirsi e lo dimostra perfino quando, scendendo dal
palco, senza smettere di suonare per un solo istante, si fa
fotografare, sorridente e compiaciuto, facendo gioire molti.
E si arriva a lei, alla prima delle cover, The Pink Panther Theme,
composizione strumentale datata 1963 di Henry Mancini, delizia e
diletto.
Run To The Hills degli Iron Maiden, Can’t Stand Losing You dei
Police e More Than a Feeling dei Boston, appongono il sigillo
definitivo, ribadendo ai presenti, quanto questa ugola sia
portentosa.
Immancabili quanto forse doverosi i pezzi dei Guns n’ Roses che,
sulle note di Estranged, vedono al microfono un ragazzo del pubblico,
giacché l’istrionico Bumblefoot, non ne ricorda le parole.
Don’t Cry e Sweet Child Of Mine rimandano ai ricordi dei primi Guns,
ma c’è spazio anche per due brani tratti dall’ultimo album (Chinese
Democracy n.d.r), quello cui lo stesso chitarrista ha preso parte
attivamente, Catcher In The Rye e There Was a Time.
Sembra ormai una jam session con un pubblico che chiede e un
Bumblefoot che esegue; accenni musicali che spaziano dagli Zeppelin
ai Judas Priest, passando per White Snake e Kinks.
Finisce così questa esibizione con un sentito grazie da chi era
sopra e da chi era sotto il palco, con un musicista che si conferma
anche una gran persona, genuina e spontanea, che firma autografi, si
fa fotografare e parla scherzosamente con chiunque gli si avvicini.
Setlist:
Abnormal
Real
Turn Around
Some Other Guy
Simple Days
Guitars Suck
Normal
Glad To Be Here
Rockstar For A Day
Objectify
Last Time
Guitar Still Suck
Overloaded
The Colour Of Justice
Shadow
Life Inside Your Ass
The Pink Panther Theme
Goodbye Yellow Brick Road
Dash
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