RON “BUMBLEFOOT” THAL: SULLE ORME DELLA PANTERA ROSA

Scritto da redazione on 17 dicembre 2013

Roma – Non è il remake di uno dei film dell’esilarante serie interpretata da Peter Sellers, anche se al pari della celebre pellicola, chi, domenica 15 dicembre, era presente al Crossroads si è certamente divertito e di gusto. Ron “Bumblefoot” Thal come è suo solito fare, da vero artista quale è, ha entusiasmato la platea con il suo svariato repertorio, interpretando e spaziando tra una lunga serie di canzoni con naturale disinvoltura e, ovviamente, bravura.

Per rimanere in tema cinematografico, l’Oscar lo possiamo senz’altro assegnare a Massimo Aversano, che da grande regista ha saputo trovare, ancora una volta quest’anno, un degno protagonista da presentare nel suo locale. Nel cast che ha accompagnato sul palco l’eclettico chitarrista dei Guns n’ Roses, domenica abbiamo anche avuto il piacere di ammirare Dennis Leeflang (batteria), Simone Massimi (basso) e Nazzareno Zacconi (chitarra).

Molto discretamente Ron raggiunge la scena, prepara la strumentazione, mi saluta (si ricordava di avermi già incontrato alla “Guitar Night” di Cascina, vicino a Pisa) ed esorta tutti i presenti ad avvicinarsi per assistere allo show. “Abnormal” è il brano di apertura ed è subito rock’n'roll, genio e tecnicismo, il funambolico chitarrista incanta con le sue magie, miscelando sapientemente vari stili. Si va dalla sregolatezza di “Real” alla più cadenzata “Some Other Guy”, tanto per dare una prova del suo talento sia compositivo che esecutivo, e cantando con la sua voce capace di modellarsi sia al rock più rude che a quello raffinato, come per esempio in “Turn Around” o “Simple Days”.

“Guitars Suck” è l’esempio delle sue innate doti di axeman, uno shredding che non è di questa terra, tante sono le tecniche usate durante l’assolo, un mix di note taglienti e velocissime: puro virtuosismo.

A supporto del suo estro, enorme è naturalmente il lavoro del resto della band: i riff aggressivi dell’altra chitarra di Nazzareno e il corposo sound del basso di Simone, creano una base sulla quale Ron può sbizzarrirsi con le dita sulle corde della sua doppio manico.

Si prosegue piacevolmente con l’allegra “Normal” e poi, tra le altre, con “Rockstar For A Day”, “Last Time” per arrivare a “Guitars Still Suck” dove il country incontra Zappa a dimostrare, come se ce ne fosse bisogno, di nuovo le sue capacità.

E così tra spassose battute e siparietti con il pubblico, la setlist prosegue con “Overloaded” e poi “The Color Of Justice” e dalle tinte grezze di quest’ultima a quelle più intense ed armoniche di “Shadow” per arrivare poi al capolavoro con la rivisitazione di “The Pink Panther Theme” di Henry Mancini: semplicemente fantastica.

Bumblefoot supera se stesso, a mio parere, più di quanto abbia fatto nella precedente occasione di Cascina, con uno spettacolo più improntato sulla sua creatività e la voglia di dar sfogo alla sua “follia” e spensieratezza.

Tanto che dopo “Goodbye Yellow Brick Road”, mentre esegue il tuning della sua chitarra nel silenzio del Crossroads, scherzosamente chiede: “Screaming for me, Roma” (imitando Dickinson degli Iron Maiden) e subito Dennis Leeflang, che già fino ad allora aveva “seviziato” i suoi tamburi, picchiando come un forsennato, accenna l’intro della maideniana “Run To THe Hills” e subito Ron lo segue a ruota in una cover (non prevista) che esalta tutti gli headbangers (compreso il sottoscritto).

Siamo al momento clou della serata, prima del bis conclusivo, Thal ci fa omaggio di “Dash”, con un lunghissimo, intenso e passionale assolo. Ron scende e attraversa tutta la sala continuando a suonare camminando tra gli spettatori, che in estasi lo avvicinano, lo toccano, lo riprendono con telefonini e fotocamere e lui, sempre suonando, si fa fotografare insieme ai suoi fan. Un momento emozionante.

Tornato sul palco improvvisa alcune jam con il resto del gruppo, accennando un brano dei Police (“Can’t Stand Losing You”, ma personalmente ne avrei fatto volentieri a meno), e anche “More Than A Feeling” dei Boston, avviando così le varie richieste del pubblico che inizia ad urlare titoli e nomi: Led Zeppelin, Bad Company, Judas Priest. “We are a cover band?” dice Bumblefoot “Do you want some fuc**ng Priest?” e vai con “Running Wild”. Ma si torna sui binari della “normalità”, giusto il tempo per ascoltare qualche immancabile pezzo dei GNR, tra cui “Sweet Child O’ Mine”, “Estranged”, invitando un gruppo di ragazzi a salire on stage per cantarla al posto suo, e “Dont’ Cry”, per un finale coinvolgente con cori da stadio.

Salutato da prolungati applausi, il simpatico Bumblefoot rimane sul palco, e con molta disponibilità ci fa salire a turno per autografi e foto. Al mio arrivo, sorridendo mi stringe cordialmente la mano: “How are you? Nice to meet you again and thanks for coming!”. Grazie a te Ron, per l’arte che, anche in questa circostanza, ci hai regalato.

(Rockberto Manenti)

Posted at: http://www.romadailynews.it/eventi/ron-bumblefoot-thal-sulle-orme-della-pantera-rosa.php

ENGLISH TRANSLATION

RON “BUMBLEFOOT” THAL: ON THE TRAIL OF THE PINK PANTHER

Written by redazione on December 17, 2013

Rome - It is a remake of one of dell'esilarante film series starring Peter Sellers , although like the famous film , who , Sunday, December 15 , was present at the Crossroads is certainly fun and taste. Ron " Bumblefoot " Thal as is his wont, which is a true artist , wowed the audience with its varied repertoire , interpreting and ranging over a long series of songs with ease and natural , of course, talent.

Continuing the theme of cinema, the Oscar we can certainly assign to Massimo Aversano , that the great director has been able to find , once again this year to present a worthy protagonist in his club . The cast that has accompanied on stage the eclectic guitarist of Guns n 'Roses , on Sunday we also had the pleasure of admiring Dennis Leeflang (drums), Simone Massimi (bass) and Nazarene Zacconi (guitar) .

Very discreetly Ron reaches the scene , prepare the equipment , greets me ( he remembered me already met the "Guitar Night" Cascina , near Pisa ), and urges all present to come closer to the show . "Abnormal" is the opening track and is immediately rock'n'roll genius and technicality , the acrobatic guitarist enchants with its magic , expertly mixing various styles. They range from the profligacy of the "Real" in the most lilting "Some Other Guy" , just to give a proof of his executive talent both compositional and singing with his voice is capable to shape itself to rock more rude than to the refined , as for example in "Turn Around" or "Simple Days" .

"Guitars Suck" is an example of his innate qualities of axeman , one shredding that is not of this earth , there are many techniques used during the solo , a mix of fast and sharp notes : pure virtuosity .

In support of his inspiration, is of course the tremendous work of the rest of the band : the other aggressive guitar riffs of the Nazarene and the full-bodied bass sound of Simon, create a basis on which Ron can have fun with your fingers on the strings of his double handle.

It goes nicely with the cheerful "Normal" and then, among other things, with "Rockstar For A Day", "Last Time" to get to "Guitars Still Suck" where the country meets Zappa to prove , as if proof were need , again its capabilities.

And so between jokes and hilarious interludes with the public, the setlist continues with "Overloaded" and then "The Color Of Justice" and by the hues of the latter to the more raw and intense harmonics "Shadow" to eventually reach masterpiece with the review of "the Pink Panther Theme" by Henry Mancini : just fantastic.

Bumblefoot beyond itself , in my opinion, more than it did in the previous occasion of Cascina, with a show more marked on the creativity and the desire to give vent to his "madness" and lightheartedness.

So much so that after "Goodbye Yellow Brick Road" while running the tuning of his guitar in the silence of the Crossroads, jokingly asks: "Scream for me, Rome" ( imitating Dickinson of Iron Maiden ) and now Dennis Leeflang , who already had hitherto "tortured" his drums , beating like a madman , he mentions the intro of Iron Maiden's "Run to the Hills" and Ron immediately follows the wheel in a cover ( not provided ) that highlights all the headbangers ( myself included ) .

We are the highlight of the evening , before a final , Thal makes us pay tribute to "Dash" , with a long , intense and passionate solos. Ron descends and crosses the room continuing to play walking among the audience , who approached him in ecstasy , touch it , take it back with mobile phones and cameras , and he, always playing , takes pictures with his fans. An exciting time.

Back on the stage sudden some jam with the rest of the group , mentioning a song by The Police ( " Can not Stand Losing You " , but personally I would have done without it) , and also " More Than A Feeling" by Boston, thus starting the various demands of the public who starts to scream titles and names : Led Zeppelin, Bad Company , Judas Priest . "We are a cover band?" Says Bumblefoot "Do you want some fuc**ng Priest?" And go with "Running Wild" . But you go back on the tracks of the " normal," just long enough to listen to some inevitable part of the GNR , including "Sweet Child O' Mine", "Estranged", inviting a group of guys to go up on stage to sing in his place, and "Don't Cry", for an enthralling final with chants .

Greeted by prolonged applause , the sympathetic Bumblefoot remains on the stage , and with great availability in turn brings us to autographs and photos. Upon my arrival , smiling warmly shakes my hand : "How are you? Nice to meet you again and thanks for coming." Thank you Ron , for the art that , in this circumstance , you have given us .

(Rockberto Manenti)